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tra millennials e longennials

Tra millennials e longennials. Perché occorre personalizzare la formazione digitale

Pubblicato da Teleskill Italia | 07/Ago/2024

Non impariamo tutti nello stesso modo e questa differenza è ancora più marcata se si ragiona in base all’età. In questo articolo vediamo quale formazione utilizzare per i diversi target generazionali.

In una società fortemente digitalizzata smartphone, computer, tablet, dispositivi indossabili, caratterizzano molte delle nostre azioni quotidiane e, tra queste, anche la formazione, che è diventata una componente essenziale per la crescita professionale e personale. Appare evidente però che non tutti usano lo smartphone allo stesso modo e che i livelli di fluidità digitale sono diversi da generazione a generazione.

Dobbiamo quindi porci il quesito se il medesimo tipo di approccio formativo possa risultare efficace per soddisfare una platea così eterogenea.

La risposta è un crescente bisogno di personalizzazione della formazione, in modo da poter soddisfare le esigenze sia dei millennials sia dei longennials.

Prima però cerchiamo di definire meglio queste categorie.

Chi sono i millennials?

I millennials, nati tra il 1981 e il 1996, sono cresciuti in un’epoca di rapida evoluzione tecnologica. La loro familiarità con dispositivi digitali e piattaforme online è innata, avendo vissuto l’ascesa di internet e l’avvento degli smartphone. Questa generazione tende a preferire una formazioneo flessibile, rapida e accessibile ovunque. Apprezzano le piattaforme e-learning e i contenuti multimediali, esperienze interattive e l’uso di applicazioni mobili che consentano un accesso immediato alle informazioni. La gamification, ovvero l’uso di elementi di gioco in contesti non ludici, rappresenta un potente strumento per catturare l’interesse dei millennials, trasformando l’apprendimento in un’attività coinvolgente e motivante.

Chi sono i longennials?

I longennials, un termine che spesso include la generazione X (nati tra il 1965 e il 1980) e i baby boomers (nati tra il 1946 e il 1964), hanno vissuto un’epoca in cui la tecnologia non era così pervasiva. Per loro, l’adozione delle nuove tecnologie è stata spesso una necessità piuttosto che un’abitudine. I longennials tendono a preferire un approccio più strutturato e lineare alla formazione, valorizzando l’approfondimento teorico e la chiarezza delle spiegazioni. La loro esperienza pregressa e le conoscenze consolidate rappresentano un patrimonio importante che può essere integrato nei percorsi di apprendimento per creare un ponte tra tradizione e innovazione.

I sociologi naturalmente hanno identificato molti altri target generazionali, ad esempio la Generazione Z, che ha molte qualità in comune con i Millennials, ma preferisce contenuti formativi più brevi come il nanolearning o il microlearning.

La personalizzazione della formazione digitale non è solo una questione di preferenze generazionali, ma implica una comprensione profonda delle diverse modalità di apprendimento e delle specifiche esigenze di ciascun individuo. Un approccio personalizzato richiede la progettazione di contenuti flessibili, capaci di adattarsi a vari livelli di competenza e stili di apprendimento. La tecnologia, con le sue potenzialità, offre gli strumenti per creare ambienti di apprendimento dinamici e interattivi, in grado di rispondere in tempo reale alle esigenze degli utenti.

L’uso dell’intelligenza artificiale (AI) rappresenta una frontiera avanzata nella personalizzazione della formazione e-learning. Permette di analizzare in modo continuo e dettagliato i dati degli utenti, identificando schemi di comportamento e tendenze che possono essere utilizzati per adattare i contenuti e le modalità di erogazione. Ad esempio, in un’ottica di adaptive learning, è possibile suggerire contenuti formativi aggiuntivi, modificare il livello di difficoltà dei compiti o proporre percorsi di apprendimento alternativi in base alle prestazioni e alle preferenze individuali.

Un altro aspetto cruciale nella personalizzazione della formazione digitale è la flessibilità nella fruizione dei contenuti. I millennials, con uno stile di vita spesso frenetico e dinamico, apprezzano la possibilità di accedere ai materiali di studio in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo. Questo richiede piattaforme di e-learning responsive, ottimizzate per dispositivi mobili e dotate di funzionalità offline. I longennials, invece, potrebbero beneficiare di sessioni di apprendimento sincrono, come ad esempio la classe virtuale, dove l’interazione diretta con istruttori e colleghi può favorire una comprensione più profonda e un supporto immediato.

La formazione digitale deve inoltre tenere conto delle diverse esperienze pregresse e dei diversi background professionali. I millennials, spesso alle prime armi nel mondo del lavoro, possono trarre vantaggio da contenuti che combinano teoria e pratica, con un focus su competenze immediatamente applicabili. I longennials, con anni di esperienza lavorativa alle spalle, possono preferire approfondimenti teorici che arricchiscano il loro bagaglio di conoscenze e offrano nuove prospettive su tematiche già conosciute. Un approccio modulare, che consenta agli utenti di scegliere tra diversi percorsi di apprendimento in base alle proprie esigenze e interessi, può risultare particolarmente efficace.

La motivazione è un altro fattore chiave da considerare nella personalizzazione della formazione digitale. Mentre i millennials possono essere incentivati da meccaniche di gioco, premi e riconoscimenti digitali, i longennials possono trovare motivazione nella rilevanza pratica e nell’applicabilità immediata delle conoscenze acquisite. La possibilità di ottenere certificazioni riconosciute e di partecipare a comunità di pratica professionale può rappresentare un ulteriore stimolo per entrambe le generazioni.

personalizzazione della formazione digitale

Infine, la personalizzazione della formazione digitale deve tenere conto delle diverse modalità di interazione sociale e di collaborazione. I millennials, abituati a comunicare attraverso social media e piattaforme digitali, possono apprezzare ambienti di apprendimento collaborativo dove è possibile interagire facilmente con i pari e con gli istruttori. I longennials, d’altra parte, possono preferire forme di interazione più tradizionali, come webinar one to one e sessioni di mentorship.

Come si vede, la creazione di un ambiente di apprendimento inclusivo e diversificato richiede una costante attenzione al feedback degli utenti e un impegno continuo nell’aggiornamento dei contenuti e delle tecnologie utilizzate.

Solo attraverso un approccio personalizzato e inclusivo è possibile valorizzare appieno il potenziale di ciascun individuo, promuovendo una crescita continua e sostenibile in un mondo sempre più digitale e interconnesso.

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