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Storytelling e webinar. Come raccontare storie che favoriscano la formazione

Pubblicato da Teleskill Italia | 12/Apr/2023

Lo storytelling è un modo formidabile per coinvolgere e appassionare i partecipanti sui temi del progetto formativo. Vediamo come utilizzare il potere delle storie in un webinar

Sappiamo che le storie sono state un modo efficace per insegnare fin dagli albori dell’umanità. Sebbene le immagini disegnate sulle pareti delle caverne possano sembrare diverse dal tuo ultimo training o webinar, gli obiettivi sono fondamentalmente gli stessi. Entrambi i metodi sono progettati per trasferire la conoscenza da un soggetto a un altro, o da un soggetto a una comunità. In tempi più recenti, anche le favole hanno svolto la stessa funzione: condividere il “morale della favola”, come si dice comunemente, oppure per fare altri esempi avvisare su pericoli (Cappuccetto Rosso), rischi o mostrare “come si fa”, per esempio, a ritrovare una strada nel bosco (Pollicino).

Condividere una storia in un webinar significa quindi utilizzare un modo avvincente per spingere i partecipanti a cambiare il loro modo di vedere, o a ispirarli e convincerli, per fare un altro esempio, a frequentare un corso di aggiornamento su piattaforma e-learning.

Perché utilizzare una storia nel tuo webinar

Nei nostri articoli in questo blog abbiamo detto più volte che uno dei metodi più efficaci per appassionare e coinvolgere è quello di accorciare le distanze. Questo significa tante cose, a cominciare dall’uso del “tu” tra tutti i partecipanti, ma ha a che fare anche con il segreto di scaldare l’atmosfera e catturare l’attenzione dei corsisti. È proprio a questo che serve una storia.

Attraverso meccanismi di storytelling si può portare tutta la platea per qualche minuto “fuori” dal contesto didattico e riportarcela in breve tempo carica di nuove motivazioni e voglia di apprendere.

Perché le storie funzionano durante un webinar

Quando raccontiamo storie, in genere coinvolgiamo la parte del cervello responsabile del rilascio degli ormoni del benessere: endorfine, dopamina e ossitocina. I neurologi lo chiamano il “cocktail dell’angelo”. È il giusto equilibrio per suscitare la connessione tra il corsista e il contenuto formativo. Quando senti una storia su qualcuno che supera una barriera ed emerge trionfante, di solito rilasci dopamina. La dopamina è il neurotrasmettitore responsabile del sentirsi motivati ​​e potenti. Ti ritrovi a piangere quando una storia ti tocca le corde del cuore o eccitato dalla prospettiva che i protagonisti si innamorino? Questa è l’ossitocina, che ti fa sentire empatico e legato al materiale in questione. Se provi soddisfazione per un lieto fine, si tratta di una scarica di endorfine, che vengono rilasciate quando ti senti rilassato, felice e soddisfatto.

Anche se negli ultimi anni l’atteggiamento verso l’e-learning è molto cambiato, di tanto in tanto si sente ancora qualcuno che lo descrive come un processo di apprendimento freddo, distante, poco coinvolgente. Naturalmente un percorso e-learning ben progettato è qualcosa di totalmente opposto: è appassionante, coinvolgente, promuove l’autonomia formativa, facilità l’apprendimento collaborativo. Molto spesso però è più facile convincere le persone utilizzando una storia piuttosto che tutte queste rassicurazioni razionali.

Perché?

Le persone amano le storie perché ci aiutano a capire noi stessi e il nostro mondo. Le storie ci danno un’idea della vita di altre persone e ci permettono di entrare in contatto con loro. Proviamo empatia quando ascoltiamo una storia e spesso agiamo in base a ciò che pensiamo farebbe un’altra persona in una situazione simile. Quando tutte queste emozioni e sensi sono coinvolti contemporaneamente, si crea una potente opportunità per trasformare una storia in un’esperienza di apprendimento coinvolgente e di grande impatto.

Raccontare una storia con la produzione multimediale

Non tutte le storie devono essere raccontate dal formatore o dall’organizzatore del webinar. Alcune potrebbero essere più efficaci sotto forma di video, o utilizzando la tecnica dei cartoni animati. Il team di produzione multimediale Teleskill è in grado di affiancarti nell’intero processo di creazione di una storia: soggetto, sceneggiatura, story board, disegni, animazioni, post-produzione audio ed effetti.

Durante un webinar la storia può essere condivisa con i partecipanti anche attraverso un link di YouTube.

I tre tipi di storie da utilizzare in un progetto e-learning

Esistono tre tipi principali di storie: narrativa, parabola e allegoria.

  1. Storie narrative

Si tratta di narrazioni semplici e lineari che descrivono un evento o una serie di eventi. Una narrazione racconta ai partecipanti i dettagli e, in genere, consente loro di trarre le proprie conclusioni. In un contesto di apprendimento utilizzare le storie potrebbe servire a spiegare scenari e ipotesi che chiedono a ogni corsista di immaginare come si comporterebbe in una situazione del genere.

  1. Parabole

Le parabole sono racconti che usano simboli per illustrare idee astratte. Le parabole sono l’ideale quando vuoi che i corsisti sentano qualcosa, ma lo sperimentino in uno spazio sicuro. Argomenti complessi o delicati possono essere difficili da affrontare a testa alta, ma quando sono racchiusi in una parabola, i partecipanti ricevono nuove informazioni senza sentirsi presi di mira. Le parabole richiedono ai discenti di esplorare i temi e possono approfondire le conseguenze delle azioni dei personaggi: un modo efficace per imparare qualcosa di nuovo e sentirsi sicuri di agire nel proprio ruolo.

  1. Allegorie

Le allegorie sono storie più lunghe che usano metafore per spiegare concetti complessi. Se hai mai scomposto un concetto di business come una partita di calcio, ad esempio, hai utilizzato un’allegoria per insegnare i passaggi in modo che i tuoi studenti possano connettersi e comprendere. Le allegorie aiutano a creare un legame tra lo studente e il contenuto, anche se l’argomento non è quello che in genere ispira emozione.

storytelling webinar

Chiedi i feed back delle tue storie

Durante un webinar puoi in ogni momento rilasciare un sondaggio a cui rispondere in diretta e i cui risultati possono essere condivisi in tempo reale.

È molto utile ottenere dei feed back dopo l’utilizzo di una storia per almeno due ragioni:

  • comprendere se gli studenti sono allineati sugli obiettivi del corso;
  • comprendere se la storia può essere migliorata.

Una storia che funzioni dovrebbe avere un inizio, una parte centrale e una fine chiara. Dovrebbe anche avere personaggi riconoscibili e credibili. Ai fini della formazione on line, i corsisti devono essere in grado di identificarsi nei personaggi in modo che si connettano con la trama. Evita di rendere i personaggi super specifici o con caratteristiche che escludano gli individui.

Una storia può anche arricchirsi e svilupparsi con il contributo della platea. Con Teleskill Live hai la massima possibilità di ricevere i contributi in audio o video o i suggerimenti che possono emergere nella chat. Esistono tipi di storie ramificate in cui il protagonista si trova davanti a un bivio, a delle scelte. Il meccanismo dei sondaggi può far sì che sia la maggioranza dei partecipanti a orientare la storia con le proprie scelte e soluzioni. È un altro modo, molto efficace, per coinvolgere e rendere protagonista il pubblico.

Il successo di storie create in collaborazione è dimostrato dall’interesse soprattutto dei più giovani per piattaforme di scrittura collettiva come WattPad.

Gancio e progetto formativo

Una storia dovrebbe sempre iniziare con un “gancio” che attiri l’attenzione dei partecipanti. È il gancio che lega il corsista al materiale didattico fin dalla prima frase. La migliore pratica è utilizzare l’inizio della storia per aiutare i discenti a vedere cosa c’è da “guadagnare” in questo progetto formativo.

Una volta che hai agganciato il corsista e creato empatia sarà più facile per entrambi proseguire insieme nei diversi step della formazione.

Ancoraggio e progetto formativo

Le storie possono essere condivise non solo all’inizio, ma anche alla fine di un webinar. In questo caso non sarà tanto importante il gancio, quanto l’elemento di ancoraggio. S’intende per ancoraggio il bagaglio simbolico che un partecipante ha acquistato dopo il percorso formativo. Proprio come un’ancora le nozioni intraprese lo tengono saldo e sicuro nelle sue mansioni future.

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