Reskilling e formazione online. La nuova tendenza delle Risorse Umane
Pubblicato da Teleskill Italia | 06/Giu/2022
Reskilling significa sviluppare le proprie abilità al fine di ricoprire un ruolo diverso. La formazione online è uno strumento efficacissimo per attività di reskilling e upskilling.
L’epoca che stiamo vivendo è caratterizzata da rapidi cambiamenti che influiscono soprattutto su due fattori complessità e ibridazione. Questi mutamenti sono stati ancora più velocizzati dalla pandemia che ha colpito il nostro pianeta. Di conseguenza, all’interno di ogni contesto è sempre più necessario essere in grado di comprendere e saper mettere a frutto le novità e gli sviluppi che si concretizzano sotto i nostri occhi. In un ambito professionale e aziendale queste attività sono chiamate reskilling e upskilling e disegnano due diverse tipologie di formazione.
Cosa sono Upskilling e Reskilling?
L’upskilling è l’aggiornamento continuo di una persona che, a ciò che è già in grado di fare, aggiunge delle abilità per essere maggiormente più produttivo e qualificato. Per essere ancora più chiari, si prenda in considerazione il caso di un individuo che lavora in ambito amministrativo e impara a usare nuovi programmi, app e altri strumenti digitali, risultando così più efficiente e, allo stesso tempo, agevolando il proprio lavoro.
In tal senso l’upskilling coincide con i processi di formazione continua.
Un passaggio interessante dell’upskilling è il reverse mentoring, che avviene quando le persone più giovani, fresche di studi e più aggiornate rispetto ai trend e le situazioni del momento, dovrebbero passare le loro conoscenze ai dipendenti cosiddetti senior, mentre al contrario i dipendenti con più esperienza dovrebbero essere disposti a insegnare ai neo entrati in azienda il proprio bacino di competenze accumulato nel tempo. Con questa modalità di apprendimento tra pari, detto anche peer learning, viene a crearsi un circolo virtuoso delle competenze che permette il miglioramento di ogni singola componente umana aziendale.
Reskilling letteralmente significa sapere rigenerare le proprie competenze professionali, ossia essere capaci di reinventarsi per trovare ruoli molteplici e diversi tra di loro per riuscire a essere una figura versatile in un mondo del lavoro dai confini sempre meno netti (la sopra citata ibridazione).
In passato, una volta ottenuto il lavoro in una data azienda, un individuo poteva compiere per molti anni, se non fino al termine della carriera lavorativa, il medesimo incarico. Oggi tale concezione non esiste più, quindi, per potere essere una parte importante dell’azienda è essenziale effettuare reskilling, ragionando continuamente sul proprio ruolo nel mondo del lavoro.
Reskilling, upskilling e formazione online.
L’importanza di formare e aggiornare le risorse aziendali è un’esigenza sempre più sentita in ambito aziendale. Per favorire al massimo questo processo, un numero considerevole di aziende ha creato delle Academy aziendali, il più delle volte online, basate quindi su piattaforme e-learning con finalità formative. Queste Academy svolgono di frequente attività di upskilling e reskilling attraverso eventi formativi in diretta, come ad esempio i webinar, o con corsi di formazione asincrona sempre presenti in piattaforma LMS. Il successo di queste attività formative dipende molto dalla progettazione didattica dell’Academy e da quanto questa sia in grado di rendere l’apprendimento coinvolgente, interattivo, sorprendente.
L’importanza del reskilling e il ruolo dell’HR.
Il reskilling è particolarmente importante perché in futuro le aziende avranno sempre più necessità di persone che sappiano coprire varie posizioni. Secondo recenti stime un italiano su due possiede competenze arretrate e solo il 24% di questi fa formazione. Di conseguenza, un adulto su due risulta potenzialmente bisognoso di aggiornamento delle sue abilità professionali obsolete o che lo diventeranno presto.
Come anticipato, per iniziare una strategia di reskilling bisogna attivare un percorso di formazione continua dei collaboratori per non adagiarsi nella propria zona di confort, apprendendo così più competenze possibili.
Tali processi possono essere facilitati e indirizzati grazie al direttore HR (human resources) che avrà il compito di occuparsi di recruiting favorendo in particolar modo quello interno all’azienda. Quindi, per la copertura di nuovi ruoli, guarderà alle risorse già presenti e inserite in azienda, delle quali dovrebbe conoscere già il loro grado di preparazione e, di conseguenza, essere in grado di utilizzarle al meglio.
È necessario quindi che l’HR definisca prima una strategia e delle metodologie di apprendimento adatte allo scopo prefissato. Questo vuole dire non solo fissarsi sull’implementazione di piattaforme, ma soprattutto, pensare a come possa svilupparsi l’apprendimento degli individui nel modo più agevole possibile.
Per fare ciò, una possibile tecnica è, banalmente, chiedere agli individui stessi come ritengono sia meglio procedere attraverso dei sondaggi, erogati magari durante un webinar, per capire se preferiscono una formazione dal vivo in piccoli gruppi di lavoro, oppure online, oppure ancora mista in modalità blended learning. Allo stesso modo si potranno prevedere momenti di coaching, di formazione sul campo, per dare ai lavoratori importantissimi momenti di pratica.