L’era dell’intelligenza artificiale. Cosa cambia per i formatori e-learning
Pubblicato da Teleskill Italia | 25/Feb/2025
L’intelligenza artificiale sta introducendo cambiamenti rilevanti in moltissimi settori della società, incluso quello della formazione. In questo articolo approfondiamo cosa può fare per i formatori.
Oggi grazie all’’intelligenza artificiale (AI) i formatori e-learning si trovano di fronte a nuove opportunità e sfide, con l’obiettivo di migliorare l’esperienza di apprendimento per i partecipanti. L’integrazione dell’AI non è solo una questione tecnologica, ma anche pedagogica e metodologica. Vediamo insieme perché.
Prima di tutto, valutare gli obiettivi formativi
Introdurre una nuova tecnologia solo perché è sulla creata dell’onda potrebbe anche non essere una buona idea. La prima cosa da fare e valutare gli obiettivi del progetto e-learning e vedere in cosa l’AI può essere più d’aiuto, di supporto o di ispirazione. Certamente è uno strumento che facilita o velocizza alcuni processi, ma gli obiettivi della formazione sono sempre il “faro” che deve guidarci in ogni scelta possibile.
Analizziamo adesso alcune possibili applicazioni.
Personalizzazione dell’apprendimento
Uno dei maggiori cambiamenti portati dall’AI nel settore dell’e-learning è la personalizzazione dei percorsi formativi e quindi l’introduzione di formazione specifica basata sulla singola persona. I sistemi basati sull’AI analizzano i dati delle interazioni dei partecipanti in piattaforma e-learning per adattare i contenuti in base alle loro esigenze, preferenze e progressi. Questo approccio consente di superare il tradizionale modello “uguale per tutti” e di offrire esperienze formative “su misura”, più efficaci.
Strumenti di intelligenza artificiale a supporto dei formatori
L’AI mette a disposizione dei formatori una serie di strumenti per migliorare l’efficacia della didattica. Tra questi, i chatbot intelligenti forniscono risposte immediate alle domande dei partecipanti, riducendo il carico di lavoro per i formatori e garantendo un supporto costante.
Un feed back tempestivo, ricordiamolo, è spesso uno strumento efficace per mantenere il partecipante coinvolto e interessato alla formazione.
Inoltre, come accennato prima, gli algoritmi di analisi predittiva permettono di identificare eventuali difficoltà nel percorso di apprendimento, offrendo suggerimenti su come intervenire tempestivamente.
Nuove competenze per i formatori
L’integrazione dell’AI nell’e-learning comporta la necessità per i formatori di acquisire nuove competenze. Oltre alle tradizionali abilità didattiche e comunicative, è fondamentale comprendere il funzionamento degli strumenti basati su intelligenza artificiale e sapere come utilizzarli in modo strategico. Questo non significa che il ruolo del formatore venga ridimensionato, ma piuttosto che si evolve verso una figura più orientata alla facilitazione e alla progettazione di esperienze di apprendimento avanzate. Ricordiamo sempre che l’intelligenza artificiale è un punto di partenza, non il punto di arrivo; l’apporto del formatore resta, dunque, decisivo.
Un esempio di applicazione “giocosa” dell’intelligenza artificiale durante un webinar o una classe virtuale
Strumenti di intelligenza artificiale possono essere usati anche in modo da facilitare il collaboration learning tra i partecipanti. Un esempio, tra tanti può essere la simulazione di un ruolo apicale assegnato all’AI (ad esempio: responsabile con marketing con venti anni di esperienza) e di agire nel contesto prescelto offrendo una o più soluzioni a un problema; a questo punto il formatore divide la classe virtuale in piccoli gruppi attraverso le break out rooms. Chiede poi ai singoli gruppi di proporre la propria soluzione e in plenaria si confronta con la proposta dell’intelligenza artificiale. In questa ipotesi non è tanto importante capire chi “ha ragione”, ma stimolare il ragionamento e la ricerca di soluzioni inattese, o interagendo ancora con l’AI, valutare la soluzione più in profondità.
L’equilibrio tra automazione e interazione umana
Uno degli aspetti più delicati nell’uso dell’AI per la formazione è il mantenimento di un equilibrio tra automazione e interazione umana. Se da un lato l’AI può migliorare l’efficienza dei processi di apprendimento, dall’altro è essenziale garantire un coinvolgimento umano per favorire la motivazione e la partecipazione attiva.
Stephen Downes, esperto di e-learning, sottolinea che “l’uso dell’intelligenza artificiale nell’istruzione deve essere finalizzato a migliorare l’apprendimento, non a sostituire l’insegnamento“. Questo evidenzia come il compito dei formatori rimanga centrale nella creazione di ambienti formativi che valorizzino sia l’automazione che l’interazione umana.
Come facilitare i formatori nell’introduzione dell’AI
L’intelligenza artificiale può sembrare un tema particolarmente difficile per i formatori che non sono esperti di tecnologia. La buona notizia è che questo può essere risolto se si affianca alla fornitura del software per la formazione una consulenza completa per i formatori, che può includere momenti di mentoring per farli familiarizzare con questa nuova, potente, innovazione.