E-learning. Perché incentivare l’autonomia formativa nella formazione
Pubblicato da Teleskill Italia | 06/Ott/2022
Nello scenario attuale l’autonomia formativa assume un ruolo di grande rilievo nella formazione. Scopriamo come implementarla in azienda.
Fino a qualche tempo fa, un tempo neppure troppo lontano, si è assistito a una strano paradosso. Tecnologie digitali e mutamenti sociali hanno trasformato la società in ogni settore, ma la formazione è rimasta ancorata al concetto di classe con lezione frontale, un luogo in cui una persona spiega delle nozioni e molte altre assistono in silenzio.
Questo modello non è da rigettare a priori, ma può oggi essere arricchito, soprattutto in ambito di formazione digitale, da una serie di nuove opportunità che superano il concetto di verticalità dell’apprendimento (da uno a molti). Per citarne solo alcuni: flipped classroom, reverse mentoring, informal learning e apprendimento collaborativo o cooperativo.
Qualunque modello si scelga, il nuovo paradigma è spostare il focus dal docente al discente. È quest’ultimo il protagonista del progetto formativo, è su questa figura che va basata ogni metodologia e ogni possibile innovazione.
La formazione aziendale e il suo ruolo nell’organizzazione.
Se basata sulla centralità del discente, la formazione aziendale realizza obiettivi rilevanti. Il primo tra tutti è la diffusione del sempre più necessario digital mindset, inteso come quell’ insieme di conoscenze, competenze ed esperienze sviluppate all’interno di un contesto sociale dominato dalla tecnologia e sempre più digitalizzato.
Oltre a ciò, la formazione realizza:
- creazione e condivisione di cultura d’impresa;
- rafforzamento positivo del clima aziendale;
- miglioramento delle performance on the job;
- fidelizzazione dei dipendenti.
Centralità del discente e autonomia formativa.
Se accettiamo che il discente sia il protagonista del progetto, appare chiaro che per esserlo realmente debba avere molte opportunità di esercitare scelte autonome all’interno della piattaforma e-learning o dell’Academy aziendale, senza la presenza di insegnanti, trainer o istruttori. La prima di queste scelte è ovviamente quella della formazione “everytime & everywhere” che rende l’utente libero di scegliere quando e come aggiornarsi, in base agli impegni lavorativi di ciascuno.
L’autonomia formativa può però arricchirsi anche di molte altre caratteristiche; proviamo a elencarne alcune:
- possibilità di assistere alla lezione in classe virtuale o in presenza;
- possibilità di non assistere alla lezione, ma di rivederla in video, in seguito;
- accesso facilitato a colloqui “one to one” con docenti
- possibilità di formazione asincrona con corsi presenti in piattaforma;
- sezione Wiki-experience, in cui condividere o trovare contenuti caricati da se stesso e dai colleghi:
- comunità di pratica in cui poter esplorare in modo verticale un dato argomento;
- accesso a piani di formazione personalizzata;
- opportunità di social learning.
Oltre a ciò, incrementare l’autonomia formativa contribuisce a innestare buone pratiche di formazione continua e di seamless learning.
Vantaggi dell’autonomia formativa per il discente
Quando si parla di autonomia formativa è facile focalizzarsi sulla libertà di scelta.
Ma questo non è l’unico vantaggio da considerare. Per un’organizzazione aziendale proporre modelli di autonomia formativa significa creare un rapporto di fiducia con il collaboratore. Chi deve apprendere ora è responsabile del suo progetto formativo e consapevole di essere autore delle strategie per portarlo a termine. Come individuo, se gli è più congeniale, ma anche in gruppo se lo preferisce, grazie alle risorse che troverà in piattaforma per realizzare l’apprendimento collaborativo, o entrando a far parte di una comunità di pratica.
L’autonomia formativa permette quindi di ritagliare la formazione a misura delle proprie esigenze o di gestirla “on demand” quindi solo al momento in cui occorre.
Vantaggi dell’autonomia formativa per l’azienda
È assodato che la formazione aziendale è di importanza rilevante per l’azienda. Ma perché lo diventa anche l’autonomia formativa?
La risposta è correlata all’epoca in cui viviamo e agli scenari in cui l’azienda opera. Un contesto in cui è sempre più difficile che un dipendente svolga solo quei due o tre compiti per tutta la sua carriera. Sarà invece probabile che sia interessato da modelli di upskilling e reskilling e che il processo formativo sia costante e continuo durante tutta l’attività: una formazione continua.
L’autonomia formativa quindi permette di avere una risorsa sempre aggiornata, più consapevole e responsabile e che ha costruito un rapporto con l’impresa basato su libertà e fiducia.
Quindi non contano le dieci o le trenta ore di formazione, ma se il contenuto è stato appreso, se lo si sa mettere in pratica, se ha portato ai miglioramenti attesi.
Infine l’autonomia formativa porta un ulteriore cambiamento nell’atteggiamento del discente che diventa caratterizzato dal seamless learning. Questo significa estendere la formazione anche oltre l’orario di formazione (ad esempio l’ora di lezione) e, grazie alla tecnologia, far diventare formazione ogni momento e ogni esperienza vissuta in azienda.