E-learning. Come far crescere la tua comunità di pratica
Pubblicato da Teleskill Italia | 03/Mag/2023
Le comunità di pratica sono un potente alleato dell’apprendimento. Generalmente si evolvono naturalmente per affrontare interessi e problemi comunemente condivisi, ma può essere utile qualche accorgimento per farle crescere e prosperare.
L’apprendimento collaborativo sta incontrando sempre più consensi, soprattutto se sviluppato in una piattaforma e-learning. Le ragioni sono molteplici, ma una tra tutte potrebbe essere che l’apprendimento collaborativo soddisfa la naturale predisposizione ad apprendere “in gruppo” che ci viene trasmessa, in modo tradizionale, negli ambienti scolastici, fin da piccoli. Al tempo stesso, mantiene quelle caratteristiche di individualità e personalizzazione che oggi un utente richiede in un percorso e-learning. Tra i diversi strumenti per incrementare l’apprendimento collaborativo, la comunità di pratica si sta dimostrando incredibilmente efficace. In questo articolo vedremo come implementare e sviluppare una comunità di pratica.
Cos’è una comunità di pratica
La comunità di pratica definisce un gruppo di persone che condividono un interesse o una passione per qualcosa che attiene alla loro professione e imparano a farlo meglio, interagendo regolarmente.
La premessa di base dietro le comunità di pratica è semplice: tutti impariamo nella vita di tutti i giorni dalle comunità in cui ci troviamo. Le comunità di pratica sono ovunque. Quasi tutti appartengono a una comunità di pratica, sia attraverso i colleghi di lavoro o i collaboratori, o altro ancora.
Il sociologo svizzero Etienne Wenger sostiene che ci sono tre caratteristiche fondanti di una comunità di pratica:
- tematica: un interesse comune che collega e tiene insieme la comunità;
- comunità: il gruppo è vincolato dalle attività condivise che svolge (ad esempio, riunioni, discussioni) attorno al proprio dominio comune;
- pratica: i membri di una comunità di pratica sono professionisti; ciò che fanno attiene la loro partecipazione alla comunità; e ciò che imparano dalla comunità influisce su ciò che fanno.
Il fine della comunità è la generazione di livelli di conoscenza più nuovi o più profondi attraverso la somma delle attività di gruppo.
Come far crescere la tua comunità di pratica
Una comunità di pratica efficace ed efficiente, in genere, attira spontaneamente i nuovi membri grazie al passaparola. Ci sono tuttavia alcune buone pratiche che possono migliorare e accelerare il processo della comunità di pratica.
Comunicazione
Chi lavora di frequente a un progetto tende, per abitudine, a dare alcune informazioni come scontate. Non bada molto quindi a creare comunicazioni sul tema della comunità di pratica, su come accedervi, sul comunicare i vantaggi e cosa il partecipante potrà ottenere dal suo inserimento nel gruppo. Invece, periodicamente, occorre programmare queste attività e diffonderle in modo sistematico con avvisi in piattaforma e-learning, email, post sui social.
Focus sulla tematica della comunità di pratica
Definire l’obiettivo della comunità, in modo chiaro, è davvero importante. Soprattutto in comunità numerose, con il tempo, l’obiettivo potrebbe diventare vago o sfocato. Occorre quindi, periodicamente riportare l’attenzione sul “cuore” della comunità. Possono anche essere utili dei webinar periodici, riservati solo agli iscritti di quella comunità di pratica, per condividere suggerimenti e proposte, ma soprattutto riportare gli iscritti al tema centrale del lavoro in comunità. Questi incontri sono anche l’occasione per veicolare una leadership diffusa e responsabilizzare ogni membro sul suo ruolo nella comunità.
Sempre su questo tema vale la pena segnalare quanto sia importante creare un ritmo per la comunità, quindi una serie di scadenze o incontri programmati per riunire i partecipanti su base regolare, nei limiti del tempo e degli interessi dei partecipanti.
Diffusione di una cultura collaborativa
In una comunità di pratica esistono delle regole di comportamento e naturalmente vanno condivise, ma ancora più importante è la creazione di una cultura collaborativa. Questo significa essere molto aperti all’innovazione, all’esplorazione e perfino alla possibilità di sbagliare. Il fine della comunità è, infatti, apprendere, anche dagli errori. Bisogna quindi mettere da parte giudizi e commenti e lasciare il massimo spazio all’iniziativa dei membri. In tal senso Wiki-Experience, uno strumento presente in Teleskill Web Academy si rivela particolarmente utile. Permette di caricare in piattaforma video o audio su “scoperte”, idee, procedure o proposte che si vogliono portare all’attenzione dei membri del gruppo. Ogni contenuto è taggabile e rintracciabile, grazie a un motore di ricerca interno. Tutti i contenuti, infine, restano all’interno della comunità diventando un patrimonio culturale condiviso.
Sempre in quest’ottica occorre incoraggiare i diversi livelli di partecipazione, dal “nucleo” della comunità di pratica (i membri più attivi) a coloro che partecipano regolarmente ma non assumono un ruolo di primo piano nei contributi attivi e da coloro (probabilmente la maggioranza) che si trovano alla periferia della comunità, ma possono diventare partecipanti più attivi se le attività o le discussioni iniziano a coinvolgerli più pienamente.
Veicolazione dei risultati della comunità di pratica
Questo terzo punto si riallaccia alla questione della comunicazione. S’intende qui porre l’accento sulla trasparenza e sulla condivisione dei risultati raggiunti, che sono il “valore” della comunità di pratica. Se si raggiunge un obiettivo importante questo va condiviso anche con l’esterno, con articoli di blog, post sui social o video. Queste comunicazioni aumentano l’interesse verso la comunità di pratica e favoriscono l’ingresso dei nuovi iscritti.