Digital learning. Tendenze ed evoluzioni nel modo di formare e di apprendere online
Pubblicato da Teleskill Italia | 16/Giu/2020
Durante il periodo di lockdown, ma anche nell’attuale “fase 2”, l’apprendimento digitale ha conosciuto una vera e propria esplosione in vari ambiti legati alle aziende e alla formazione professionale. Il digital learning ha permesso alle persone di continuare la loro formazione anche da casa.
Nei due mesi di quarantena molti sono stati i lavoratori e gli studenti che hanno dovuto trasformare il loro modo solito di apprendere o lavorare. Non più un apprendimento in presenza, ma tramite una piattaforma web.
La formazione in ambito aziendale ha subìto un cambio repentino che sta portando le imprese italiane a decidere di adottare sempre più frequentemente una logica di apprendimento basato sull’utilizzo massivo degli strumenti digitali. Venendo meno l’idea di una classe fisica con discenti e insegnati in presenza, diventa sempre più importante ricorrere alla tecnologia che offre strumenti e piattaforme sempre nuove e user-friendly per l’utente. Circa il 75% delle aziende italiane oggi si ritiene soddisfatta per il digital learning.
L’esplosione di questi nuovi mezzi per l’apprendimento online è stata una rivoluzione repentina e dettata dalla condizione in cui tutti si sono ritrovati da un giorno all’altro a causa della pandemia. In condizioni normali molti erano gli scettici nei confronti di questo tipo di apprendimento e forse senza le conseguenze del Covid 19, i tempi per apprezzare la tecnologia anche dal punto di vista della didattica sarebbero stati molto più lunghi. Anche la formazione aziendale rientra in questa nuova visione dell’apprendimento. Molte sono le aziende che hanno sperimentato questo modo contemporaneo, agile e performante per far fruire i loro collaboratori di contenuti utili alla loro formazione. I vantaggi di questo nuovo modo di fare formazione sono vari, uno su tutti riguarda il fatto che l’e-learning permette di gestire piani di aggiornamento permanente e non conosce limiti geografici, in questo modo abbatte la distanza fisica, ma soprattutto tempi e costi che di solito bisogna sostenere per la formazione tradizionale in aula. Ritrovarsi su una piattaforma web per assistere a un webinar ad esempio è semplice e soprattutto risulta comodo per tutti, docenti e discenti. Inoltre, è come essere in aula perché è possibile intervenire esattamente come quando si è in presenza. Una classe virtuale abbatte le barriere fisiche e permette di fruire dei suoi contenuti in diretta comodamente da casa o da qualsiasi altro luogo, l’importante è avere una connessione a internet.
Dal digital learning all’Aula Estesa.
Durante la Fase 2 l’esigenza di mantenere appropriate distanze tra i discenti porterà probabilmente un ulteriore cambiamento: il passaggio dal digital learning al blendend learning sincrono. Una parte dei discenti sarà in classe o in aula di formazione, un’altra parte, e forse la maggioranza, seguirà da remoto.
Tutto ciò è possibile abbracciando il concetto di Aula Estesa. In Teleskill crediamo molto in questo concetto e siamo stati sicuramente tra i primi a dotare il software di tutto ciò che occorre per portare avanti, senza perdita di informazioni, di tracciamenti, di interattività o di coinvolgimento, tutta la classe, in modo uniforme, verso gli obiettivi formativi.
La formazione aziendale abbraccia la trasformazione digitale.
Si sente dire spesso che il lockdown ha “bloccato” il Paese. Di certo ha “sbloccato” e accelerato alcuni processi che erano in atto da anni, ma che forse per pigrizia o inesperienza si esitava ad adottare. Gli italiani hanno così scoperto il telelavoro, la videoconferenza, i vantaggi dell’e-commerce. Le aziende più strutturate hanno utilizzato piattaforme di smart working fino ad allora tenute dormienti.
Si è trattato di un processo molto veloce di change management che le aziende sono state chiamate a compiere.
E adesso? Adesso si tratta di sedimentare l’esperienza e accogliere la trasformazione.
I dati dell’Osservatorio HR Innovation Practice del Politecnico di Milano restituiscono una visione chiara e completa del contesto attuale circa gli strumenti utilizzati per il digital learning. Secondo l’Osservatorio lo strumento più utilizzato è il video corso, scelto dal 63% delle organizzazioni, a seguire vi sono i webinar, scelti dal 60%, poi i social media, dal 43%, i MOOC (Massive Open Online Courses), dal 40%, le App, dal 28%, i tutor online, dal 25%, strumenti per un’esperienza formativa digitale, dal 19% e infine strumenti didattici interattivi, dal 18%.
Come si vede, anche se il panorama è positivo, siamo ancora un poco lontani da un digital learning evoluto, strutturato, tracciabile, misurabile, certificato e che soprattutto permetta a tutti di frequentare i corsi.
Blended learning sincrono con Aula Estesa.
Se decidiamo di soddisfare le condizioni citate sopra, solo l’Aula Estesa, attualmente permette di ridurre il numero di persone presenti in classe (garantendo la distanza necessaria alle norme di sicurezza previste dalla Fase 2), collegando allo stesso tempo tutti i “non presenti”, da casa o dall’ufficio, in modo interattivo, tracciabile, coinvolgente, partecipativo.
Ma è importante soffermarsi su un punto: l’Aula Estesa per essere davvero “estesa”, deve possedere alcune caratteristiche specifiche per la formazione online:
- il rilevamento della presenza delle persone che partecipano a distanza,
- la possibilità di “alzare la mano” e di intervenire in audio – video in modo interattivo durante una lezione,
- una chat interna
- la possibilità di rispondere in diretta a test e questionari somministrati contemporaneamente sia alle persone in aula che a quelle a distanza.
A ciò si devono aggiungere strumenti preziosi anche per il docente:
- la possibilità di monitorare ogni partecipante remoto
- Il tracciamento delle presenze e della partecipazione
- La certificazione dell’identità del partecipante.
Solo a queste condizioni si può definire veramente “Estesa” un’aula fisica e trasformare il digital learning in qualcosa di molto più potente e coinvolgente per tutti: per chi insegna e per chi apprende.