Come utilizzare la voce fuori campo per migliorare i tuoi contenuti e-learning
Pubblicato da Teleskill Italia | 28/Ago/2024
La voce fuori campo può trasformare i contenuti formativi in esperienze coinvolgenti e memorabili. Ma come utilizzarla, in che occasioni e con che modalità? Scopriamolo insieme in questo articolo.
Scoprire e adottare nuove metodologie per realizzare i contenuti di e-learning fa parte del processo di costruzione del piano didattico. Infatti, più riusciamo a rendere il nostro contenuto interessante e coinvolgente per il partecipante, più ne aumentiamo efficacia e potere formativo. Oggi analizzeremo insieme l’utilizzo della voce fuori campo per migliorare i contenuti e-learning e condivideremo spunti e riflessioni su come utilizzarla. Fin da adesso, comunque, è bene sapere che la voce fuori campo, può trasformare semplici moduli in esperienze coinvolgenti e memorabili. Utilizzare la voce fuori campo in modo appropriato, non solo arricchisce i contenuti, ma facilita anche la comprensione e il ricordo delle informazioni.
Voce fuori campo. Uno strumento familiare per le persone.
La voce fuori campo, o voice over, è qualcosa a cui le persone sono abituate. È, infatti, uno strumento molto utilizzato nelle pellicole cinematografiche, nelle pubblicità o nei video digitali. Si definisce così quella voce che proviene da un personaggio che non è in scena, fuori campo appunto, intendendo con ciò fuori dal campo dell’inquadratura.
Il fine di questa voce è spesso quello di una “voce guida”. Le sue finalità sono in genere quello di introdurre, chiarire, precisare, enfatizzare un pensiero. È un elemento, perciò, che “aggiunge” significato a quanto stiamo guardando e aiuta a rendere brillante il contenuto formativo.
Finalità della voce fuori campo in un progetto e-learning
La voce fuori campo funge da intermediario tra il materiale didattico e l’utente, offrendo una guida che può rendere i contenuti più accessibili. Questo tipo di interazione aiuta a stabilire un contatto personale, facilitando l’assorbimento delle informazioni. Quando un utente ascolta una voce, tende a percepire il contenuto come più amichevole e comprensibile, il che può ridurre il carico cognitivo associato all’apprendimento di nuove nozioni.
In un contenuto e-learning la voce fuori campo può assumere diverse funzioni.
- Migliorare la comprensione. In questo caso la voce fuori campo aiuta a trasmettere informazioni. Può spiegare concetti complessi, rendendoli più facili da assimilare
- Aumentare la connessione emotiva. In genere, una voce umana aggiunge un tocco personale al materiale didattico. Può trasmettere emozioni e sfumature che la sola lettura non riesce a dare, creando un’esperienza di apprendimento più coinvolgente e memorizzabile.
- Accrescere la partecipazione. Nell’e-learning può capitare che l’assenza di un istruttore fisico possa portare alla distrazione. La voce fuori campo aiuta a coinvolgere il partecipante e a mantenerlo concentrato.
- Favorire l’accessibilità. I voice over rendono i contenuti di e-learning accessibili a un pubblico più ampio, compresi le persone con disabilità visive o difficoltà di lettura.
- Promuovere l’inclusività. Una voce fuori campo può essere aggiunta al contenuto in più lingue. Questo è essenziale per progetti in piattaforma e-learning con partecipanti di nazionalità differenti. L’utente potrà, infatti, selezionare la lingua in cui intende ascoltare la voce guida.
Tono e stile della voce fuori campo
Il tono e lo stile della voce fuori campo sono elementi rilevanti per il coinvolgimento del partecipante.
Uno degli aspetti più importanti nella scelta di una voce fuori campo è il tono. Un tono autoritario può funzionare in contesti formali, mentre un tono più colloquiale potrebbe essere ideale per corsi di formazione informali o creativi. Lo stile della voce deve essere in linea con il contenuto e il target a cui ci si rivolge. Ad esempio, per un corso su argomenti tecnici complessi, una voce chiara e pacata può aiutare a mantenere alta la concentrazione.
Stesse valutazioni vanno fatte per lo stile. Lo stile della voce dovrebbe riflettere l’obiettivo del corso. Se il corso ha lo scopo di motivare, una voce energica e incoraggiante è essenziale. Al contrario, se l’obiettivo è quello di trasmettere informazioni dettagliate e complesse, una voce calma e metodica sarà più efficace.
Una voce fuori campo che debba offrire un feed back formativo può essere calda, incoraggiante, anche se chiara ed esplicativa.
L’uso della pausa e del ritmo nella voce fuori campo
La pausa e il ritmo sono elementi fondamentali che possono influenzare l’efficacia della voce fuori campo. Un buon uso delle pause permette all’utente di assimilare le informazioni prima di passare al concetto successivo. Un ritmo troppo rapido può sopraffare, mentre un ritmo troppo lento può annoiare. L’arte di bilanciare il ritmo e le pause è essenziale per mantenere l’attenzione e facilitare la comprensione.
Un narratore esperto utilizza pause strategiche per sottolineare i punti chiave, dando all’utente il tempo di riflettere. Questo è particolarmente utile in corsi che trattano argomenti complessi o dove è necessario elaborare un grande volume di informazioni. Inoltre, le pause possono essere utilizzate per creare un effetto drammatico o per introdurre nuovi argomenti, aumentando l’impatto emotivo del contenuto.
Come scegliere una voce fuori campo
Scegliere la voce fuori campo più adatta al progetto e-learning è un fattore di grande importanza per migliorare la qualità del contenuto. La voce dovrebbe allinearsi con il pubblico di destinazione, l’argomento e il tono generale del corso.
Alcuni aspetti da valutare riguardano i seguenti settori:
qualità professionale: se si utilizza una voce fuori campo, la qualità della voce è sicuramente uno degli aspetti in cui investire. Può essere utile valutare l’utilizzo di un doppiatore professionista.
tono appropriato: come accennato sopra, la voce dovrebbe corrispondere al contesto formativo: ad esempio, più formale per la formazione aziendale o conversazionale per un percorso di apprendimento più intimo (ad esempio coaching o mentoring).
versatilità: un doppiatore versatile può adattarsi a diversi stili, dall’informativo al persuasivo, adattandosi ai diversi scenari del progetto e-learning. Ad esempio, una voce più giovane e dinamica potrebbe essere adatta per contenuti che trattano di tecnologia o innovazione, mentre una voce più matura potrebbe essere ideale per corsi di leadership o gestione. La personalizzazione non solo aumenta il coinvolgimento, ma può anche aiutare a creare un senso di vicinanza e connessione con l’utente, migliorando la motivazione e l’efficacia complessiva del corso.
Voce umana o voce digitalizzata? Alcune considerazioni
In conclusione, affrontiamo l’argomento di che tipo di voce utilizzare. Grazie alle nuove tecnologie è possibile scegliere tra una voce naturale registrata e una voce generata da intelligenza artificiale (AI). Entrambe le opzioni hanno i loro vantaggi e svantaggi. Le voci naturali offrono un livello di calore e umanità che le voci sintetiche ancora faticano a replicare. Tuttavia, le voci generate dall’AI stanno diventando sempre più sofisticate, offrendo flessibilità e la possibilità di personalizzare facilmente il tono e il ritmo.
Ancora una volta a guidarci devono essere gli obiettivi formativi.
La scelta tra una voce naturale e una sintetica dovrebbe essere basata sul tipo di contenuto e sugli obiettivi del corso. Se il corso richiede un alto grado di empatia e connessione emotiva, una voce naturale è probabilmente la scelta migliore. Al contrario, se il contenuto è altamente tecnico e soggetto ad obsolescenza formativa, una voce sintetica potrebbe offrire una maggiore flessibilità e facilità di aggiornamento del contenuto quando serve.