Ci sono molte ragioni per introdurre, o intensificare procedure di smart working negli enti e nelle imprese. In questo articolo la top five dei buoni motivi per creare nuovi posti di lavoro… fuori dall’azienda.

Scenari economici sempre più competitivi e mutevoli impongono alle imprese la ricerca di una performance aziendale in costante crescita in termini di efficienza e produttività.

Lo smart working è la metodologia di lavoro a distanza che offre vantaggi proprio nei settori dell’efficienza e della produttività. Oggi lo smart working è utilizzato, in Italia, non solo da microimprese o da PMI, ma anche imprese multinazionali come Vodafone, Bayer, American Express, Barilla, Unicredit, Gm, L’Oreal. Le ragioni per introdurlo, o implementarlo in azienda possono riguardare:

1. L’etica aziendale, dimostrando l’attenzione alle nuove tecnologie e utilizzandole per favorire, ad esempio le neomamme, i neo papà, o studenti lavoratori.
2. L’impatto sul territorio, giacché come afferma un detto popolare a proposito del pendolarismo “non sei nel traffico, sei il traffico”. Ridurre il numero dei collaboratori impegnati in tragitto casa – ufficio – casa riduce le emissioni di CO2 e migliora l’ambiente urbano intorno all’azienda.
3. Il benessere organizzativo, perché consente ai collaboratori di gestire e organizzare il proprio spazio e tempo di lavoro, offrendo “finestre” utili per la famiglia, gli amici, gli hobby, le commissioni.
4. La razionalizzazione di risorse economiche. Smart working non significa solo uffici con meno scrivanie, ma a cascata minor consumo di elettricità, di acqua, minor usura delle sedi e dei materiali.
5. L’efficienza e la produttività, infine, ne guadagnano perché pongono azienda e collaboratori su un piano collaborativo libero, autonomo, consapevole e responsabile.

Perché lo smart working funzioni occorre che anche le tecnologie utilizzate per attuarlo operino sinergicamente e rendano possibile i metodi di lavoro collaborativo, di comunicazione, informazione e condivisione, di archiviazione accessibile.

Teleskill ha interpretato tutte queste esigenze rendendole disponibili in una piattaforma di smart working “all – in” in cui sia possibile replicare in tutto e per tutto i processi di lavoro e produzione di un ufficio tradizionale. Si può dunque accedere ad archivi “nella nuvola”, scaricare e caricare documenti, lavorare tutti insieme su un progetto o su un documento, condurre riunioni con pochi o con decine di partecipanti, eseguire webinar o corsi di formazione, tutto online e tutto interfacciandosi con un’azienda italiana al 100%, con un settore customer care sempre disponibile a risolvere eventuali problematiche.

Le virtù e i pregi dello smart working diventano quindi utilizzabili da tutti, e da qualunque parte del mondo purché si possieda un dispositivo connesso a internet, anche solo uno smartphone. L’idea è quella di supportare ogni azienda permettondole di dedicarsi al proprio business, senza distrazione di energie preziose e senza impegnare i reparti IT. Perché lo smart working deve migliorare la vita di tutti, non solo dei lavoratori a distanza.

A tal fine nella piattaforma di Teleskill è presente la possibilità di monitorare in modo minuzioso le attività che si svolgono al suo interno. Questo permette di fare riflessioni su tempistiche o procedure nell’ottica di un sempre migliore supporto al Performance Management.

Virgin è stato uno dei primi brand internazionali ad abbracciare totalmente la filosofia dello smart working. Il suo fondatore, Richard Branson, ha dichiarato che non sono importanti le ore che i suoi dipendenti passano sul luogo del lavoro ma i risultati e gli obiettivi raggiunti.

Questo è proprio il punto nodale, il cambio di prospettiva che lo smart working opera: misurandosi su obiettivi, e non su ore passate a una scrivania, il lavoratore diventa parte di una mission aziendale e si sente coinvolto maggiormente nelle dinamiche dell’impresa.

Teleskill aveva già previsto questo tipo di cambiamento culturale nell’interpretare il lavoro, tanto che ha dotato la piattaforma di un sistema brevettato chiamato WikiExperience che serve proprio a raccogliere, attraverso video autoprodotti, consigli e buone pratiche di manager e collaboratori, organizzandoli in un canale video in cui possono essere archiviati per temi o parole chiave ed essere accessibili a tutti.

Si tratta di un ulteriore esempio di come lo smart working proceda per obiettivi condivisi, stimolando responsabilità e proattività e realizzando un clima di fiducia e collaborazione tra l’azienda e i diversi comparti.

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