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L’apprendimento collaborativo: vantaggi e metodologie

Pubblicato da Teleskill Italia | 09/Mag/2022

L’apprendimento collaborativo è di grande aiuto per favorire la leadership condivisa e migliorare l’efficacia del team, ma anche per lo sviluppo di competenze di ascolto, fondamentali per la crescita personale e quella formativa o lavorativa. Questo processo rende consapevoli i collaboratori dei propri punti di forza e delle proprie lacune e di come si possa lavorare per cercare di migliorare, imparando nuove nozioni o implementando best practices.

Il modo più tradizionale di svolgere una lezione è quello frontale, basato prevalentemente sul docente, che trasmette le proprie conoscenze agli studenti. L’evoluzione della didattica impone però di cercare nuovi metodologie in cui il fulcro della formazione diventi lo studente. Uno dei più efficaci nello scenario attuale è l’apprendimento collaborativo  (collaborative learning), un approccio derivato da teorie dell’apprendimento sociale, che ha mostrato nel tempo diversi vantaggi sia nel settore dell’istruzione, sia in quello della formazione aziendale e professionale. L’apprendimento collaborativo in azienda permette di comprendere quali azioni svolgono i discenti quando lavorano su un progetto e se realmente creano uno scambio di crescita, senza “nascondersi” dietro il lavoro degli altri.

Sempre più spesso per progetti di apprendimento collaborativo vengono utilizzate piattaforme e-learning specifiche per questo tipo di didattica, come ad esempio Teleskill Web Academy. Tra i vantaggi  di integrare e-learning e social collaboration nella formazione aziendale  troviamo due fattori di grande rilievo:

  • permettere di formare varie tipologie di team, con persone anche molto distanti tra loro;
  • come accennato prima un preciso tracciamento delle attività e dei risultati del singolo e del gruppo.

Le differenze tra apprendimento collaborativo e cooperativo.

È importante notare che apprendimento collaborativo e cooperativo non sono sinonimi: apprendere in modo cooperativo presuppone una divisione dei compiti tra i componenti che fanno parte del team, mentre quello collaborativo prevede uno sforzo unico, collettivo per raggiungere l’obiettivo.

Secondo la definizione fornita dall’UNESCO, lo scopo dell’apprendimento collaborativo è quello di favorire l’inclusione, dando valore alla diversità di ogni individualità e preparare i discenti al confronto critico, permettendogli di fare valere le proprie idee e, allo stesso tempo, essere capaci di cambiare il proprio punto di vista. In parole semplici «l’insegnamento deve essere visto come un processo di sviluppo della capacità di imparare degli studenti stessi».

Vantaggi dell’apprendimento collaborativo.

L’apprendimento collaborativo favorisce lo sviluppo di competenze di leadership, di public speaking e di ascolto, fondamentali per quanto riguarda la crescita personale e quella formativa o lavorativa; rende consapevoli i collaboratori dei propri punti di forza e delle proprie lacune e di come si possa lavorare per cercare di appianarle.

Numerose ricerche dimostrano come il collaborative learning migliori il rendimento e il coinvolgimento dei dipendenti, agevolando il loro rapporto con l’azienda.

Dal lato strettamente didattico si è dimostrato particolarmente efficace in situazioni in cui è necessario risolvere un problema (problem solving). Ragionare, condividere ed esplicitare ed esporre le proprie competenze tacite, favorisce il raggiungimento di una soluzione efficace.

In più questo processo i partecipanti riescono a dare un nuovo significato alle conoscenze integrandole con quelle già possedute in un contesto nel quale per raggiungere il risultato finale è necessario il ruolo e l’impegno di tutti i membri del gruppo, interdipendenti fra di loro.

Il ruolo del docente nell’apprendimento collaborativo.

Per le sue peculiarità è necessario però che il docente che avvia il progetto di apprendimento collaborativo sia in grado di preparare gradualmente i partecipanti a questo metodo affinché risulti funzionale. Inizialmente può essere utile suddividere la classe in gruppi più piccoli, condividendo i principi di apertura mentale, ascolto, collaborazione; nell’apprendimento collaborativo non bisogna avere timore della condivisione delle idee, anche quando sbagliate, perché possono aprire nuovi spazi di riflessione, e “accendere” connessioni nuove e nuove relazioni tra problema e soluzione.

Compito del docente, o del leader di progetto, è quello di trasformarsi da insegnante a guida, diventando uno strumento al servizio dell’apprendimento che detta i tempi dell’apprendimento mediante la gestione dell’apprendimento tra pari, l’aiuto agli studenti in difficolta, l’assegnazione di ruoli e la risoluzione di eventuali momenti di impasse.

Apprendimento collaborativo in rete

Apprendimento collaborativo in rete.

L’apprendimento collaborativo si dimostra estremamente produttivo online, in un ambiente strutturato in cloud in cui gli allievi possono facilmente effettuare lo scambio di risorse multimediali e il docente può creare percorsi ad hoc, sincroni o asincroni.

La lezione asincrona si basa sullo studio autonomo, il docente non è presente in contemporanea con i discenti e monitora i loro progressi grazie a feedback valutativi; non avendo vincoli di orari si dimostra una soluzione particolarmente flessibile.

Quella sincrona permette di monitorare meglio i bisogni degli studenti, di rispettare i tempi e i modi in cui fruiscono dei contenuti, offre, inoltre, un feedback immediato sui livelli di comprensione mediante domande dirette. Tali percorsi danno vita a una sorta di ambiente controllato in cui si forma tra gli studenti il senso di appartenenza a una piccola comunità nella quale la partecipazione attiva è il requisito fondamentale per farne parte.

L’apprendimento collaborativo è partecipazione.

La partecipazione attiva e continua con questo tipo di strumenti può generare una crescita collettiva del gruppo, che si confronta su tematiche di studio condivise e arricchite dal singolo con le proprie esperienze. Questo metodo, quindi, è occasione di nuovi scambi di esperienze e di confronto.
Il docente deve essere in grado di attivare tale partecipazione, mediante l’organizzazione di concetti chiari, evitando la sovrabbondanza confusa di contenuti, i quali devono essere presentati utilizzando lo strumento audio, video o testuale più utile alla comprensione.

La scelta del medium più adeguato permette di ridurre la percentuale di distrazione degli studenti e di conseguenza aumentando quella dell’engagement.
A tale proposito, uno strumento molto utile può essere il messaggio di attivazione, ossia un testo in cui vengono esplicitate nitidamente agli studenti le attività e gli obiettivi didattici che si prepone con tutto quello che è necessario per terminarla con successo: risorse multimediali, ruolo di docente e studenti, articolazione e tempistica. Così il docente crea il clima più adeguato per sollecitare l’interesse degli studenti a fare domande, rendendo la lezione più interattiva e alleggerendo il carico comunicativo che grava su di sé.

Da parte sua il discente può, nell’apprendimento collaborativo, condividere idee e proposte sui temi da indagare, ma anche avviare pratiche di informal learning, come ad esempio il caricamento nell’ambiente prescelto di audio e video per comunicare come affronterebbe il problema. Quello che si delinea è un progetto didattico altamente condiviso in cui il team raggiunge i propri obiettivi, ma anche il singolo accresce le proprie esperienze e competenze. In tal senso in Teleskill Web Acdemy è presente uno strumento chiamato Wiki-Experience® che permette la condivisione semplificata di questi contributi, la loro taggatura con parole chiave e la ricerca documentale per trovare facilmente il contenuto.

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