3 step per diventare manager: dalle soft skill alle competenze tecniche
Pubblicato da Teleskill Italia | 11/Mar/2022
La professione del manager richiede doti umane e professionali in grado di trasformare i problemi in opportunità. Ma come diventare manager? Scopriamolo insieme.
Il termine manager deriva dall’inglese e significa colui che organizza o gestisce o, più testualmente, “fa fronte”. Questa figura nasce ai primi del 900, quando, soprattutto nel mondo anglosassone, la fabbrica si separa dall’ufficio. Gli uffici hanno edifici preposti, spesso nel cuore delle città, lontano dalle aree di produzione. L’impresa vede quindi moltiplicarsi i luoghi e le funzioni. La proprietà non riesce a gestire tutto e vengono creati ruoli che possano dirigere un dato reparto: l’amministrazione, la logistica, le vendite, la pubblicità e altro ancora.
I manager assumono quindi la guida di un settore aziendale e ne favoriscono l’efficienza e lo sviluppo per riportare poi alla proprietà il raggiungimento o meno degli obiettivi.
In Italia i manager possono essere anche chiamati con termini legati alla funzione: direttore di produzione, direttore marketing, direttore delle risorse umane e così via.
Si tratta comunque di figure manageriali che hanno un buon inquadramento contrattuale e diversi altri benefit. Negli anni 80 andavano molto di moda la segreteria personale, l’auto e il telefono aziendale. Oggi si preferiscono altri tipi di benefit come coperture assicurative extra, programmi di alta formazione e formazione continua e, nei casi più privilegiati, partecipazione alle quote aziendali.
Si sente spesso dire che “il manager migliore è quello che lavora per rendersi inutile alla sua azienda”. Si tratta ovviamente di un punto di vista estremo che attiene alla capacità del manager di formare i sottoposti, di migliorare l’efficienza lavorativa, snellire le procedure, valorizzare il capitale umano e – come si sente spesso dire di questi tempi – promuovere una leadership diffusa.
Come diventare manager di un’azienda
1. Le attitudini
La formazione ha un ruolo preciso nella carriera di un manager. Quando un azienda ha intenzione di assumere un manager, in genere una laurea è richiesta e la frequentazione di corsi post laurea un argomento in più per passare la selezione. A parte la formazione universitaria e i master post laurea, come ad esempio quello in Business Administration, la figura del manager deve avere una serie di attitudini utili a svolgere la professione con successo.
Andiamo ad analizzarle:
- Leadership: un buon manager deve saper guidare le persone ispirandole; prendere decisioni a volte difficili senza perdere la fiducia in sé stesso, esercitare un certo carisma all’interno dell’azienda.
- Capacità di problem solving: un manager degno di tale nome non solo deve essere sempre pronto ad affrontare ogni tipo di problema, deve bensì accogliere a braccia aperte tali imprevisti, trasformandoli in vere e proprie occasioni propizie per l’azienda.
- Creatività: una dote essenziale per il manager moderno, che opera in un mercato globale in continuo mutamento e che non da tregua (pandemie, conflitti internazionali, cambiamenti climatici, modifiche alla legislazione, pressione fiscale sempre più elevata…).
- Apertura mentale: è di vitale importanza, per chi ricopre una posizione manageriale, accogliere con profitto tanto le nuove tecnologie quanto le nuove idee, filosofie, correnti di pensiero.
- Gestione dello stress: è compito del manager non solo gestire il proprio carico di stress, ma anche controllare il carico di pressione emotiva delle persone delle quali egli è responsabile, evitando così il degenerare dell’umore collettivo.
2. La formazione universitaria
Quale laurea per diventare manager aziendale
Abbiamo visto quali sono le competenze innate di un buon manager. Andiamo ora a concentrarci su ciò che può effettivamente essere appreso e quali sono i canali migliori per formarsi.
Ad oggi, in Italia, non esistono corsi di laurea specifici per diventare manager.
Tuttavia alcune facoltà sono più propedeutiche di altre per l’accesso ai diversi master in management offerti dalle università della nostra penisola. Tali facoltà sono quelle a indirizzo economico e/o orientate sul marketing, unitamente ad Ingegneria gestionale.
Da non sottovalutare una buona formazione in ambito informatico/tecnologico, incluse le competenze di digital learning.
Indispensabile, vista la globalità del mercato del lavoro, una perfetta conoscenza della lingua inglese.
3. La formazione non accademica
Come diventare manager senza laurea
In precedenza abbiamo sottolineato la necessità di un’adeguata formazione per diventare manager; tuttavia si può diventare manager senza essere laureati. A volte, infatti, un’azienda crede nell’esperienza “sul campo” di un dipendente non laureato e decide di affidargli un incarico manageriale. Altre volte, dati determinati processi aziendali, può essere più utile promuovere un collaboratore interno, anche senza laurea, piuttosto che cercare sul mercato una figura costosa già in partenza e oltre tutto da formare.
In altri casi si può scegliere di formarsi come manager al di fuori del circuito universitario.
Corsi per diventare manager
Per i non laureati che desiderano diventare manager, esistono due percorsi di studio alternativo possibili:
- Corsi manageriali: si tratta di percorsi orientati all’acquisizione di un bagaglio completo rispetto alla figura del manager e alle sue mansioni. Si focalizzano principalmente su come definire e conseguire gli obiettivi di crescita aziendale, la pianificazione e la strategia d’impresa, la comunicazione manageriale, come svolgere una completa analisi di mercato, gestione del capitale umano. Si tratta quindi di una formazione a tutto tondo, spesso erogata in presenza, ma anche con piattaforme e-learning, che ha come ambizione quella di formare il “manager classico”. Tale formazione è spendibile in ogni tipologia di azienda e di mercato.
- Master senza laurea: si tratta di percorsi di apprendimento un po’ più specifici dei tipici corsi manageriali, maggiormente orientati all’utilizzo delle nuovissime tecnologie. Questi master hanno come fine ultimo la formazione di profili altamente specializzati nell’utilizzare i più moderni strumenti al servizio dell’azienda. Le figure più richieste in questo senso sono: Customer Experience Manager, Digital Manager e Project Manager.
Il profilo socio economico del manager italiano
Per completezza andiamo ad analizzare i seguenti dati, risalenti al mese di luglio del 2021, raccolti dall’università Bocconi di Milano.
Secondo quest’analisi, il manager-tipo di un’azienda italiana presenta le seguenti caratteristiche:
- Uomo;
- Di età superiore ai 45 anni;
- Laureato in economia, management o ingegneria;
- Proveniente da un’Università del Nord Italia (la Bocconi è in testa con il 12%);
- Ha una carriera stabile presso un unico settore industriale;
- Nella maggioranza dei casi è arrivato ad occupare la sua posizione tramite posizioni interne.
Quanto guadagna un manager
Benché quello del manager sia tradizionalmente un ruolo ben remunerato è difficile fare una stima precisa, poiché all’eventuale ammontare della busta paga contribuiscono diversi fattori: esperienza, competenze, anzianità, titolo di studio, rendimento, livello di specializzazione.
Lo stipendio va dai 2500 euro nelle piccole aziende ai 4000 euro nelle aziende medio-grandi. Un discorso a parte meritano naturalmente i manager delle grandi multinazionali i cui compensi possono raggiungere cifre da capogiro.
Quali sono le 5 figure manageriali più richieste nel 2022
Ecco quali sono i manager attualmente più richiesti dal mondo del lavoro:
- Export Manager: si occupa di finalizzare strategie per vendere sui mercati esteri, in particolare quelli dei paesi emergenti. Ha altresì il compito di prendere contatti e sviluppare partnership in loco che possano favorire l’espansione aziendale.
- Chief Technology Manager: conosce a fondo le tecnologie del settore di appartenenza della sua azienda ed è in grado, nei limiti del possibile, di prevedere gli sviluppi che tali tecnologie avranno negli anni futuri. Saprà organizzare di conseguenza i processi aziendali portando ad un risparmio di tempo e denaro e mantenendo l’azienda competitiva sul mercato.
- Lean Manager: ha il delicato e vitale ruolo di eliminare gli sprechi. Deve perciò conoscere in maniera minuziosa le mansioni di tutti i dipendenti monitorandone e valutandone le metodologie di lavoro. Lo scopo finale è quello di ridurre i costi e ottimizzare le spese.
- E-commerce Manager: è responsabile del canale di vendita on-line. Ne consegue che debba avere un’ampia conoscenza del mondo digitale e delle sue dinamiche.
- Proposal Engineer: il ruolo di questa figura manageriale è quello di supportare la divisione vendite effettuando una stima di massima del costo della commessa, permettendo di conseguenza ai commerciali di presentare un’offerta competitiva. Inoltre, all’interno dell’azienda, è solitamente il proposal manager ad occuparsi di analizzare e valutare i dossier delle gare di appalto.